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Questo libro offre l'occasione di approfondire il legame che una larga parte della produzione artistica contemporanea mantiene con le proprie origini nell'area geografica del Mediterraneo. Il multiforme paesaggio artistico contemporaneo del Mediterraneo si mostra come un insieme talmente eterogeneo da rendere impraticabile ogni ragionevole sintesi. L'intento di individuarne quindi dei tratti identitari si è rivelato perseguibile rintracciando persistenti trame comuni di memoria innestate sui pressanti temi del presente. In quest'ottica, attraverso l'analisi di linguaggi performativi (Pepe Espaliú, Adel Abdessemed, Adrian Paci), di contaminazioni con saperi "artigianali" (Alighiero Boetti, Mona Hatoum, Wael Shawky, Ghada Amer, Maja Bajevic, Claudia Losi) e di riscritture del paesaggio (Mimmo Paladino, Sisley Xhafa, Marzia Migliora, MTO, Paola Pivi, Akram Zaatari), i racconti mediterranei qui narrati delineano dei percorsi che possono ritenersi esemplari.